Ipotizziamo che una persona abbia un debito di 40.000 Euro e non riesce più a pagarlo.
E’ ormai presente nelle banche dati come cattivo pagatore e non può più avere accesso a nessun finanziamento.
Questo è il caso in cui bisogna fare una transazione saldo e stralcio debiti con la banca o la finanziaria, il che significa che viene stralciata una parte del debito e poi il rimanente verrà saldato anche a rate.
Mediamente si può diminuire un debito del 50% e quindi invece che pagare 40.000 € se ne pagheranno 20 dilazionati nel tempo.
Saldo e Stralcio dei Debiti
Sommario
Accordo di Saldo e Stralcio dei Debiti
L’accordo di saldo e stralcio tra creditore e debitore consente a quest’ultimo di ridurre il suo debito anche del 30%-40% rispetto al totale a fronte del pagamento immediato della cifra concordata. In questo modo, il creditore sarà immediatamente soddisfatto, evitando di dover agire in giudizio e di dover attendere a lungo per il pagamento del credito. Si tratta, quindi, di un accordo stragiudiziale che avviene tra le parti, al di fuori del tribunale, e che è particolarmente diffuso per la risoluzione di controversie sorte attorno a dei crediti non saldati.
Il debitore, in questo modo, riconosce l’esistenza del proprio debito e si offre di pagarne una parte, a chiusura della propria posizione debitoria. Il creditore, dal canto suo, si impegna ad accettare questa somma e a non richiedere altri soldi in merito a tale credito.
Legge sul sovraindebitamento
Sia per l’imprenditore che per il privato la legge sul sovraindebitamento ammette la possibilità di ottenere un Saldo e Stralcio dei Debiti.
La Legge 3/2012 offre a consumatori, imprese e tutti i soggetti sovraindebitati (esclusi dalle procedure fallimentari) di ricorrere al procedimento di esdebitazione per sanare la propria posizione debitoria. L’iniziativa è cruciale anche perché, oltre a risolvere il problema dei debiti, consente agli interessati di ripartire da zero e operare nel mercato e nella società come soggetto economicamente sano. Possono accedere alla procedura piccoli imprenditori commerciali, imprenditori agricoli, eredi dell’imprenditore, startup, ma anche consumatori e professionisti.
Qualora si ricorra a tale procedura per un debito che derivi da attività lavorativa, si richiede il consenso del 60% dei creditori. Per i debiti del consumatore, invece, è sufficiente l’autorizzazione da parte del giudice. In entrambi i casi, il debitore deve farsi assistere da un organismo di composizione della crisi.
Procedura di modifica dell’ammontare delle rate
Il contribuente che abbia scelto di dilazionare il pagamento in un determinato numero di rate può sempre chiedere di variarne l’ammontare. L’unico limite posto a tale possibilità riguarda l’impossibilità di scendere al di sotto di € 50,00.
È bene precisare che la richiesta di dilazione del pagamento ha ad oggetto anche gli interessi di mora e gli onera di riscossione, mentre non comprende le eventuali spese sostenute dall’Agenzia di Riscossione per le procedure di riscossione forzata.
Procedura di saldo e stralcio con il Fisco
Il concetto di saldo e stralcio con il Fisco è entrato, nel nostro ordinamento, con la legge di bilancio del 2019 che ha consentito una definizione agevolata delle cartelle esattoriali. Si è parlato, infatti, di “pace fiscale”, il cui scopo è quello di consentire ai contribuenti che si trovano in difficoltà di regolarizzare la propria posizione, pagando a seconda della disponibilità economica e rateizzando l’importo attraverso un piano concordato dal principio.
Rateazione delle cartelle esattoriali
La rateazione è una dilazione di pagamento in rate alla quale si può ricorrere se le condizioni economiche del contribuente non gli consentono di pagare. Il contribuente, quindi, può richiedere all’Agenzia di Riscossione di dilazionare il pagamento in 72 rate mensili prolungabili fino a 120 rate mensili nel caso in cui versi in una situazione di obiettiva difficoltà. I termini per la presentazione della domanda sono di 90 giorni dalla notifica dell’atto.
Debiti fino a 100.000 euro
Per importi fino a 100 mila euro, si può la rateizzazione presentando la domanda direttamente on-line sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, usufruendo del servizio “Rateizza adesso”. In alternativa, è possibile utilizzare gli specifici indirizzi pec riportati nel modello di rateizzazione. Per accedere al beneficio sarà necessario dichiarare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà senza aggiungere alcuna documentazione. In questo caso, si accederà al piano ordinario che consente di pagare il debito fino a un massimo di 72 rate (6 anni) con rate costanti o crescenti in base alla preferenza espressa.
Debiti superiori a 100.000 euro
Per importi superiori a 100 mila euro si può richiedere la rateizzazione presentando domanda tramite gli specifici indirizzi pec riportati nel modello che si riviene sul sito dell’Agenzia delle entrate-riscossione. Per accedere alla rateizzazione, sarà necessario allegare la certificazione relativa all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del tuo nucleo familiare per attestare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica.
Saldo e Stralcio immobiliare
Lo Stralcio immobiliare può avvantaggiare chi si trova a che fare con una casa pignorata. Per ottenerlo, è necessario esporre ai creditori la propria situazione economica reale cercando di trovare un accordo per portare a compimento l’operazione economica, che sia conveniente per entrambe le parti.
Il saldo e stralcio immobiliare consente al debitore di offrire ai creditori il pagamento di una somma di denaro inferiore a quella dovuta in origine, per saldare e stralciare il debito di partenza. A tal fine, si concorda con la banca o con i creditori un prezzo di vendita dell’immobile più basso, liberando l’abitazione pignorata.
Nuovo accesso al Credito
Questa procedura permette al debitore di liberarsi dalla propria posizione debitoria e di essere cancellato dalla Centrale dei cattivi pagatori, potendo nuovamente accedere a finanziamenti e aprire nuove carte di credito.
Sarà necessario che l’acquirente debba avere abbia la liquidità per comprare l’appartamento e che sia disposto ad acquistare l’immobile in tribunale per definire la transazione. Una volta che viene stipulato l’accordo fra le parti, il notaio stabilirà il rogito in Tribunale. Così si rende contestuale il pagamento del prezzo e la rinuncia agli atti di giudizio da parte del creditore.
Saldo e stralcio su altri rapporti bancari
Il Saldo e stralcio su rapporti come prestiti personali, carte di credito, scoperti di conto corrente e, in generale, rapporti bancari diversi da mutui ipotecari, consente di ottenere una riduzione anche abbastanza importante del debito se non ci sono, per il creditore, beni aggredibili. Infatti, minori sono i beni aggredibili e maggiori sono le possibilità di ottenere un saldo e stralcio con abbattimenti del debito considerevoli.
Saldo e stralcio dello scoperto di conto corrente
La proposta di saldo e stralcio, sebbene sia conveniente soprattutto per il debitore, può provenire tanto dal cliente quanto dalla banca stessa. È possibile, infatti, che la Banca proponga una transazione dopo che, avendo compiuto le opportune indagini, si sia resa conto dell’impossibilità di poter recuperare le somme per via del profondo dissesto finanziario in cui versa il correntista. A questo punto, sarà più conveniente per la banca proporre un’operazione di saldo e stralcio dello scoperto di conto corrente. Nei confronti di un cliente nullatenente, infatti, non sarebbe comunque possibile intraprendere alcuna procedura coattiva di recupero del credito.
Saldo e stralcio dei debiti su mutuo con ipoteca
Nel caso di saldo e stralcio su mutui ipotecari tutto ruota intorno al rapporto tra debito residuo del mutuo e valore dell’immobile. In questi casi, nella trattativa con la Banca, si può effettuare un’offerta a saldo e stralcio, offrendo una somma che oscilla tra il 80% ed il 90% del debito residuo. La Banca potrà concedere una dilazione massima di 24 mesi.
Transazione fiscale
La transazione fiscale con l’Agenzia delle Entrate è un metodo riconosciuto alle imprese soggette al fallimento. Per accedere bisogna fare una apposita domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo oppure presentare una proposta di accordo di ristrutturazione del debito.
In entrambi i casi, è indispensabile munirsi di un valido piano di risanamento, redatto da un professionista, con il quale l’impresa deve dimostrare di essere in grado di risollevarsi dalla situazione debitoria.